Catherine Lorber e Branco van Oppen ci presentano un vasto gruppo d’impressioni di sigilli d’epoca ellenistica provenienti dall’archivio della città di Edfu in Egitto.

La storia del corpus composto da oltre 800 pezzi comincia all’inizio del secolo scorso quando parte di esso fu acquistata da un archeologo canadese per poi divenire parte della collezione del Royal Ontario Museum a Toronto. Il resto fu venduto, sempre in quegli anni, all’allora professore associato all’università di Monaco di Baviera Friedrich von Bissing, la cui collezione fu infine acquistata dall’Allard Pierson Museum di Amsterdam.  Entrambe le collezioni sono dal 2015 oggetto di studi sistematici nell’ambito del progetto internazionale denominato “The Edfu Connection”.

I sigilli di Edfu fanno luce sulla società di una capitale provinciale dell’Egitto tolemaico. Essi evidenziano titoli e carriere individuali di sacerdoti egizi, riflettono aspetti religiosi misti greci ed egizi, e rivelano un avanzato processo di acculturazione. I ritratti di sovrani dimostrano il biculturalismo dei Tolemei, rappresentati allo stesso tempo come re e come faraoni, nonché aspetti ideologici, in particolare la tendenza alla loro assimilazione a divinità greche ed egizie. Si spera, grazie a queste impressioni di sigilli, di poter identificare membri della dinastia non ancora conosciuti sulle monete, in particolare anche attraverso i raffronti con raffigurazioni su sigilli provenienti da altri archivi dell’amministrazione tolemaica, come quello di Nea Paphos. Elementi chiaramente greci caratterizzano infine alcune impressioni di sigilli appartenuti a privati, a prova di come il multiculturalismo non fosse nell’Egitto ellenistico un fenomeno limitato all’élite.