Author: Arslan, Ermanno
Year: 2004 XXXIII
Pages: 429
Title: Dossier NAC: Dalla Classicità al Medioevo. La monetazione degli Ostrogoti
Content:

Infine resta il dossier. Ancora una volta è di Ermanno Arslan, che ringrazio vivamente per averci inviato anche nel suo primo anno di non-direzione un testo panoramico ma sempre attento e analitico su una delle più importanti monetazioni barbariche d'Italia, quella degli Ostrogoti che, iniziata in assoluta continuità con la realtà imperiale romana, si conclude con l'Italia già compiutamente collocata nell'altomedioevo. Anche questa volta, Arslan usa la moneta quale mezzo più diretto e carico di simboli per la ricostruzione storica del periodo ostrogoto, inziato nel 489 con l'arrivo di Teodorico in Italia e conclusosi con la sconfitta di Theia ai monti Lattari nel 553. Partendo dalla primissima contesa tra Teodorico e Odoacre per la gestione del mandato governativo dell'imperatore d'Oriente Zenone, Arslan ricostruisce i fatti storici in base ai mutamenti della monetazione, indicativi per segnalare a sudditi e rivali la propria legittimazione e missione politica nella gestione del potere. In revisione passano non solo le emissioni in oro, costrette a rispettare l'ufficialità del monopolio imperiale, ma anche quelle in bronzo e soprattutto in argento nelle quali i re ostrogoti ebbero subito l'occasione di proporre soluzioni iconografiche diverse e più "personali" per legittimare il loro potere, dato che il mercato di Bisanzio, al contrario dell'Occidente, non usava moneta in tale metallo. Il procedimento nelle zecche ufficiali di Milano, Ravenna e Roma, è sottilmente politico e va a tappe. Sul diritto compare dapprima sempre il busto dell'imperatore di Bisanzio, che delegava il potere in Occidente, mentre il rovescio è riservato ai temi personali o addirittura al proprio monogramma. Emissioni rare, come il multiplo in oro da tre Solidi (fig.12) con Teodorico sul diritto e la Vittoria sul rovescio, erano rivolte solo ad interlocutori germanici - Franchi e Visigoti - mentre quelle in bronzo della riforma teodoriciana con il busto di Roma e con la Lupa e i Gemelli erano dirette alla popolazione ostrogota e "romanza" in Italia. Lo scontro con Bisanzio si percepisce però già nelle scelte stilistiche di certi tipi monetari che prediligono la frontalità della rappresentazione, quindi uno schema anticlassico e già medievale, fino allo scontro aperto nelle emissioni successive, poco prima e subito dopo la caduta di Roma e di Ravenna, quando i re ostrogoti cancellarono dalla moneta qualsiasi riferimento all'autorità bizantina.

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