Author: Simon, Erika
Year: 2007 XXXVI
Pages: 193
Title: Elegie und Hirtenlied. Vergils 10. Ekloge und das Concert Champêtre im Louvre
Content:

Partendo da un famoso quadro del Louvre, dipinto intorno al 1510 e attribuito di recente al Tiziano, Erika Simon ci offre invece quest’anno un contributo di carattere più filologico, ennesima dimostrazione dell’universalità di interessi della grande studiosa tedesca. Il quadro, intitolato “Concerto campestre” (tav I,1a), si rifà agli antichi canti pastorali di Teocrito e Virgilio, dei quali già nel seicento esistevano delle edizioni in stampa. L’ambiente bucolico è evidenziato dal gregge col pastore sullo sfondo, mentre i due personaggi musicanti al centro della composizione sono uno un pastore, l’altro un nobile cittadino con in mano un liuto. Le loro figure contrastanti si ripetono nelle due donne nude in primo piano, inosservate dai musicanti e interpretate come muse di due diverse categorie poetiche. La nuova ipotesi della Simon, basata su precisi raffronti testuali con il quadro, vede in quest’ultimo uno stretto rapporto con la 10. ecloga di Virgilio, redatta nel 35 a.C. e dedicata a Cornelio Gallo, poeta elegiaco di cui non ci è rimasto nulla. Nelle due figure femminili si deve dunque leggere una contrapposizione tra elegia e bucolica, cioè tra il canto dei dolori d’amore e quello della felicità arcadica. Ma c’è di più: la 10. ecloga di Virgilio inizia con l’evocazione di Arethusa, la fonte sacra di Siracusa, patria di Teocrito, unitasi in amore al fiume arcadico Alpheios (ci ricordiamo la moneta di Carmen Biucchi!) e quindi rievoca il legame mitico tra l’Arcadia e l’Italia, tra la poesia bucolica e quella elegiaca. <br>Su questa base, l’analisi trabocca di risultati sorprendenti: la figura femminile che ci volge le spalle sul quadro del Tiziano non può che essere Arethusa, i due musicanti al centro devono essere allegorie dell’Elegia e della Bucolica riunite insieme come l’amicizia che stringeva Virgilio a Gallo, e, infine, sulla base di un raffronto con un quadro d’epoca a Den Haag, l’altra figura femminile a sinistra deve essere Erato, la musa dell’amore, che volta le spalle al poeta elegiaco come Virgilio aveva cercato di convincere l’amico ad abbracciare il genere bucolico.

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