Lucia Travaini e Federico Pigozzo tematizzano il sistema di contrassegni adottato dai massari, cioè i sovrintendenti alla zecca di Venezia, per marchiare i ducati d’oro coniati dalla Repubblica. Il fenomeno della marchiatura è stato già in passato oggetto di ricerche, limitate però al sistema di segni adottato per le monete argentee. Minor attenzione è stata data invece alle marchiature impresse dai massari sulle emissioni auree, anche per via dell’esiguo numero di segni attestato per queste emissioni. La recente pubblicazione da parte di Matteo Broggini del cosiddetto tesoro di Montella, un corpus di almeno 210 monete d’oro tra cui 60 ducati veneziani databili tra il XIII e XIV sec. e oggi conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ha tuttavia permesso l’identificazione di nuovi tipi di segni aumentando così il repertorio di marchi noti.

In conformità ad un’analisi del nuovo materiale, fatta alla luce dei dati provenienti da conii già noti in precedenza agli studiosi, gli autori ci offrono una sintesi della storia dello sviluppo del sistema di segni adottato dai massari veneziani a partire dall’introduzione del ducato nel 1284 fino alla fine del Trecento. Particolare attenzione viene data alla tendenza di tali segni a diventare sempre più complessi per permettere di distinguere tra loro i marchi dei singoli massari. Ed è forse proprio in questa crescente complessità che si deve ricercare la causa dell’abbandono – verso il 1400 – del sistema di marchiature.