Con Monica Baldassarri inizia la sezione medievale della Rivista. L’autrice ci propone una cronologia per le monete emesse dalla zecca di Lucca tra il tardo 12. e il 13. sec., fondandosi su un’analisi delle caratteristiche iconografiche e ponderali nonché della qualità delle leghe impiegate e aiutandosi con le fonti scritte.

Particolare attenzione viene data ai denari argentei per la cui produzione furono utilizzate col passare del tempo quantità sempre minori di metallo, con relativo calo di peso. La progressiva svalutazione è visibile anche nella forma, tonda negli esemplari più antichi e tendente all’ovale nelle serie più recenti. Il fenomeno va messo in relazione anche con la comparsa, all’inizio del 13. sec., dei primi grossi d’argento, emissioni pensate per i grandi scambi e che sostituirono il denaro quale unica moneta argentea circolante fino ad allora in Italia centrale.

Conclude il contributo la trattazione delle emissioni auree della città, in un primo tempo costituite da grossi recanti, al pari delle emissioni argentee, l’effige del Volto Santo, che è immagine archetipica conservata a Lucca e il cui culto all’epoca era diffuso tra i mercanti di tutta Europa.

Anche queste monete furono col tempo soppiantate dai fiorini d’oro, emessi verso la fine del 13. sec. e recanti sul diritto il Volto Santo e sul rovescio l’immagine di San Martino, patrono della città. Quest’ultimo elemento viene in particolare ricollegato agli stretti rapporti politici che all’epoca legavano Lucca alla casata angioina.