Il contributo propone una rivisitazione della monetazione vespasianea attraverso uno stretto confronto con gli avvenimenti storici del periodo. Diverse emissioni e tipologie monetali del regno di Vespasiano contengono riferimenti iconografici al momento storico nel quale furono coniate. Allo scopo di promuovere la propria persona Vespasiano utilizzò in parte modelli iconografici già esistenti presi in prestito da Augusto ma anche dai suoi rivali sconfitti: Galba, Otone e Vitellio. Essendo stati quest’ultimi dei cattivi esempi di regnanti, la ripresa di Vespasiano non si basò sul lustro dei predecessori, ma si limita a riprese iconografiche reinterpretate secondo la logica di un’attualizzazione storica legata al concetto di una nuova e incipente età dell’oro. Dopo l’anno 69 d.C., segnato dalla guerra civile, Vespasiano – sulla scia di Augusto – si fa garante di una nuova era di pace e stabilità.