Il secondo contributo “medievale” è quello di Lucia Travaini dedicato alle monete circolanti al tempo di Francesco Petrarca, un ultimo omaggio a 700 anni dalla sua nascita. L’anima del grande poeta, sempre in contrasto tra le altissime aspirazioni spirituali e letterarie e la materialità della vita, non ha potuto fare a meno delle monete. L’autrice ce le presenta sulla base di due liste d’epoca riprodotte in appendice, una, del 1305, facente parte di un trattato di aritmetica manoscritto alla Biblioteca Marciana di Venezia, l’altra tratta da un libro di mercatura del 1396. Ne riaffiorano, cariche di indizi documentari e storici, tutte le monete e le zecche del tempo: da quelle d’oro delle principali città mercantili d’Italia e ancora del XIII sec., ai riferimenti alle monete d’oro francesi, a quelle battute da Papa Bonifacio VIII ad Avignone, fino alle diverse monete d’argento e al perenne pericolo dei falsi. Ma l’autrice va oltre a questi rilevamenti, accennando anche al campo ancora poco esplorato degli usi rituali e simbolici delle monete, dagli usi come offerta tombale a quelli di fondazione di edifici, e infine esaminando le ripercussioni monetarie di certi avvenimenti particolari, come la catastrofe della peste del 1348. Chiudono questa piacevolissima carrellata delle considerazioni sul Petrarca e gli albori del collezionismo numismatico, legato al forte interesse per il passato e basato sulla ritrattistica, in particolare degli imperatori romani.