Il contributo esamina l’uso della moneta nella Lunigiana tra il X e il XIV sec. La regione, compresa tra i territori di importanti città comunali come Genova, Lucca e Pisa e dotata di assi stradali e di porti, risulta un osservatorio ideale per verificare come stavano in relazione tra loro le diverse valute dominanti in contesto a circolazione mista. Per giunta, senza avere una zecca locale fino al tardo XIII sec., quando compaiono anche i cosiddetti denari imperiali di Luni! L’analisi parte dalle indicazioni delle fonti scritte per poi prendere in considerazione anche tutti i dati materiali e archeologici. Lo studio chiarisce i risvolti politici e storici che portarono nel 1285 alla concessione imperiale data all’episcopato di Luni del diritto di battere moneta e si addentra, in questo contesto monetario misto, nel problema della loro identificazione e del loro rapporto con le altre monetazioni circolanti delle maggiori città medievali italiane. La Lunigiana rimane fino al pieno Trecento essenzialmente legata alla monetazione dell’Italia settentrionale (Pavia, Milano, quindi Genova e Parma), anche se dal Duecento in avanti sono sempre più importanti l’area di Lucca e Pisa e, infine, anche quella di Firenze. L’appendice a fine contributo offre la serie completa dei luoghi di ritrovamento archeologici delle monete e assicura una necessaria ricostruzione dei contesti.