L’autore si muove in un settore “paranumismatico” e nel senso di una confutazione completa delle tesi in merito. Ci presenta un “gettone” in terracotta con la raffigurazione della croce affiancata da due busti, conservato al Museo Bottacin di Padova, e si addentra in un’analisi complessiva di tutti i reperti del genere conosciuti finora. Si tratta di una categoria di oggetti con funzione paramonetale, secondo certa critica legata al ritorno della Santa Croce a Gerusalemme durante il regno di Eraclio (630 d.C.) e a seguito della sua vittoria sui Persiani.

L’indagine, confortata dall’integrazione di nuove metodologie di archeometria, porta a dubitare di questa ipotesi, datando il reperto di Padova al massimo all’epoca delle Crociate. Inoltre, anche nelle fonti scritte bizantine non esistono riferimenti diretti connessi a questo tipo di reperti o alla loro presunta utilizzazione.