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Dora Katsonopoulou dedica uno studio al culto di un fiume, per ricostruire il quale fa uso principalmente della numismatica. La regione interessata è l’Achea nel Peloponneso, bagnata dal fiume Selinunte nella vasta pianura a sudovest del golfo di Corinto, dove un tempo sorgeva l'antica città di Elice, già menzionata nell'Iliade e distrutta da un maremoto nel 373 a.C. 

Il fiume Selinunte, oltre a fungere da linea di demarcazione con la vicina Aigion, doveva essere anticamente anche oggetto di culto a livello locale, come testimonia un emiobolo romano d'epoca imperiale proveniente da questa città, con la personificazione del dio-fiume al rovescio, sdraiato sulle rocce e con una brocca in grembo da cui fuoriesce l’acqua.

Per la fase greca, però, mancano testimonianze sia dell'iconografia che della venerazione del fiume Selinunte, anche se – in analogia con altre regioni – dovevano esserci assolutamente. Così l'autrice ci propone un'analisi comparata dell'evidenza di culti fluviali, rintracciabili in particolare nella monetazione del periodo classico di alcune colonie achee della Magna Grecia. Per analogia, il culto del dio-fiume doveva esistere anche nella Madrepatria.