Author: Pautasso, Antonella
Year: 2007 XXXVI
Pages: 11
Title: Su una serie di vasi configurati tra Oriente e Occidente
Content:

Apre il volume di quest’anno un bel contributo di una ricercatrice di Catania, Antonella Pautasso, dedicato ad un gruppo di vasetti a forma di comasta accovacciato (tav. 1-4). Partendo da due esemplari dalla stipe del santuario di Demetra a Catania, l’autrice ricostruisce genesi e significato di questi vasetti conosciuti in tutto il mondo greco di età arcaica nel VII e VI sec. a.C. Responsabili della produzione sono dapprima gli atelier di Corinto, subito dopo quelli della Grecia orientale. La Pautasso mette in evidenza i dettagli formali delle due produzioni, ne fa una tipologia e ne traccia un’evoluzione cronologica in base allo stile ma anche ai dati contestuali dei ritrovamenti di scavo. Quest’ultimi indicano un uso funerario come deposizioni tombali, ma anche una connessione sacra con santuari di grandi divinità femminili. Di particolare interesse è la conclusione riguardante il loro significato: come variante speciale di aryballoi e alabastra anche i vasetti a forma di comasta erano contenitori di olii profumati per la cura del corpo e quindi ben si inseriscono sia in contesto funerario che come offerta in santuari frequentati da donne. La loro singolare iconografia – caratterizzata dal corpo grasso, dalla posizione accovacciata, da un’animalità evidente nel pelame del corpo e da una conclamata itifallicità che li associa ai satiri – è ripresa negli atelier corinzi dal repertorio demoniaco egizio e levantino. E’ un’iconografia che, con ogni probabilità, sta in relazione alla loro funzione ultima. A questo proposito resta significativa l’iscrizione graffita su un esemplare da Rodi e che dà anche il titolo all’articolo: “Versa là dove il flusso sarà richiesto”. Secondo l’interpretazione dell’autrice si intendono qui le parti più intime del corpo umano che andavano appunto curate con degli olii speciali.

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