Anche Michel Amandry e due suoi colleghi, invitati da Carmen Biucchi, si occupano di monetazione imperiale romana nelle province e presentano le monete di Gangra-Germanicopolis in Paflagonia provenienti da collezioni sia pubbliche che private o apparse in cataloghi d’asta.

Si tratta in tutti i casi di pezzi di grande interesse scientifico che vanno ad arricchire il già vasto corpus dei coni a noi noti prodotti nella città dell’Asia Minore.

Le monete si caratterizzano sia per la varietà delle legende che per i motivi iconografici scelti. Accanto a rappresentazioni di divinità maschili e femminili ci sono anche figure più allegoriche quali l’aquila nell’atto di ghermire una lepre, immagine che secondo gli autori si riferisce al mitico rapimento di Ganimede.

I ritratti d’imperatori nonché dell’imperatrice Iulia Domna permettono una datazione delle serie all’epoca dei Severi. Gli autori identificano anche alcune emissioni finora sconosciute, confermando la ricchissima varietà di monete, attribuibili ad oltre cento serie differenti, prodotte in epoca imperiale nelle officine della città anatolica.