Antonio Corso si è dedicato ad un approfondimento dell’amato soggetto scultorio dell’Afrodite al bagno, in particolare dei suoi tipi più celebri: l’Afrodite cnidia, la Capitolina e l’Afrodite accovacciata. Essendo il bagno rituale strettamente legato anche a livello mitico alle vicissitudini della dea, l’autore si interroga sull’interpretazione dei tre tipi: sono topoi di genere oppure rappresentazioni di determinati episodi mitologici o narrativi?

Il bagno di Afrodite è anzitutto l’antecedente mitico al bagno rituale della giovane sposa che si prepara al matrimonio. Nella Capitolina (al centro) il vaso per il bagno rituale delle spose prima delle nozze è riferimento preciso al rito e conferma come la dea fosse la sposa per eccellenza. Inoltre, intrecciando le fonti e interpretando i dati storici, Corso dimostra che la Cnidia era raffigurata al bagno nel momento mitico prima del giudizio di Paride, secondo un revival scultoreo dei miti troiani realmente avvenuto e tipico del contesto della satrapia persiana della Caria.

Anche l’Afrodite accovacciata, commissionata dal re di Bitinia Nicomede I rientra nel contesto asiatico e si rifà al mitico bagno prima del giudizio di Paride.