Erika Simon e Kleopatra Kathariou si sono invece messe insieme per presentarci una coppa attica inedita appartenente ad una collezione privata tedesca. Dopo un’accurata analisi la Kathariou attribuisce l’opera di straordinaria qualità e delicatezza formale ad un’officina vicina quella del Pittore di Meidias, che operava nei pressi dell’Agorá nel tardo V sec. a.C. La Simon invece si occupa dell’interessantissima iconografia. Mentre il medaglione interno e parte del fregio esterno sono occupate da ninfe e sileni in pose atletiche ed evocano quindi la presenza di Dioniso, un’altra figurazione del fregio esterno è interpretata come scena di culto delle Theseia, la festa in onore di Teseo, qui rappresentato come discobolo, e dove era onorato anche il suo pedagogo Konnidas. I riferimenti a Dioniso indicano la vicinanza temporale di Theseia e Oschophoria, la festa della vendemmia, durante la quale, al pari delle Theseia, avvenivano agoni atletici. Dopo la diatriba mitica a causa di Arianna, si tratta dunque di una riconciliazione a livello di culto tra il grande eroe ateniese e Dioniso: una testimonianza di pace in quegli ultimi, terribili anni di guerra prima della vittoria spartana.<br>